Prendersi una pausa per ripartire più carichi. Recensione di Nonostante tutto dei Roxas
Il primo disco dei Roxas, band milanese composta da Michele Fucci “Mike” (Chitarra e Voce), Luca Arrais (Basso) e Alessandro Eredia (Batteria), prende il nome del primo singolo, Nonostante tutto, quasi a voler sottolineare che la vita è un eterno compromesso tra i nostri sogni e i nostri sacrifici per vederli realizzati.
Ma nel caso della prima traccia dell’EP si fa riferimento a qualcosa di più specifico, qualcosa che può essere definito il vero motore del mondo. Stiamo parlando dell’amore, che in questo caso non è quello delle fiabe romantiche in cui il principe incontra la principessa e vissero tutti felici e contenti, ma si tratta di quell’amore che spacca il cuore, che strugge i due amanti portandoli in un’atmosfera malinconica, sottolineato da quel “perderemo conoscenza sopra il ciglio di un burrone”. Il tutto viene accompagnato da riff dinamici intervallati da stacchi e contrasti musicali che partono dal ritmo altalenante, sostenuto ma a tratti compassato, fino ad arrivare al clima tetro che manifesta allo stesso tempo un messaggio positivo “Ci salveremo lo stesso”.
Lo stesso sound viene portato avanti anche nelle altre tracce dell’album, Morirò nel fiume, Tempesta gelida e Facile guerra, mantenendo un’unica idea di fondo, quella del cambiamento, uno degli elementi fondamentali per poter crescere come artisti ma soprattutto come uomini.
Un EP da ascoltare tutto d’un fiato dunque quando si ha bisogno di una pausa, ma solo per poi riprendere il lavoro interrotto con molta più carica di prima, proprio come hanno fatto i Roxas, che dopo una piccola pausa hanno finalmente deciso di continuare il loro sogno.